Il buio che mi circondava era rotto solo da una fioca luce blu al neon proveniente da una stanza di fronte a me giusto qualche metro. Varcata la soglia non volevo credere a ciò che mi si presentava innanzi: un vecchio proiettore di pellicole cinematografiche con al suo fianco, seduto con le gambe sulla scrivania e intento a leggersi un libro e a farsi i cazzacci suoi, Steven Battharoland.
Non capii come tutto ciò fosse potuto accadere, finchè non sentii una voce, proveniente dalla radio che l'amico proiezionista si portava appresso. Una dj scandiva con accento puramente british le notizie del giorno e annunciava la prossima canzone: "Over the hills and far away", Led Zeppelin. In quel preciso istante realizzai, ero in London!
Salutai Steven che nel frattempo non si era accorto di nulla e appena mi vide disse: "hey bro, cosa ci fai da queste parti?". Iniziammo a parlare delle cose toste di cui si parla di solito, finchè a un certo punto mi affacciai dalla finestra per guardare che film stessero guardando in sala; il batta prontamente mi illuminò: "Classica merdata Bollywoodiana". In quel momento i titoli di coda iniziarono a scorrere sullo schermo e pochi secondi dopo 4 intere scuole di karate, tutte composte da adolescenti nei loro kimono, si alzarono dalle loro poltrone e cominciarono a sfasciare tutto quello che capitava loro a tiro. La maschera si avvicinò prontamente alla sala di proiezione per riferire a Steven di chiamare la sicurezza, cosa che fece, con la calma olimpica e la morigeratezza che in parte io gli ho insegnato, in un perfetto accento britannico, che nulla aveva da invidiare alla dj che poco prima avevamo udito.
Senza sapere come sarebbe andata a finire la rissa scatenata nel cinema, uscimmo e ci riversammo nelle strade notturne di non so quale zona di Londra, che tanto avevano ancora da offrire quella notte. Fu qualche isolato dopo, parlando di buona musica rock e provandoci con le turiste e le autoctone in giro, che il batta fece una scoperta del tutto inaspettata: io passavo del tutto inosservato in giro per le strade, non perchè ero un fottuto cagazzillo (la spiegazione più logica), ma per il molto più semplice motivo che ero invisibile.
Con la coscienza dei miei soprannaturali poteri ci infilammo da Selfridges (mi pare fosse quella l'insegna che vidi entrando nel grande magazzino) e io mi misi a spogliare nei corridoi tutte le inconsapevoli donzelle giunte a fare shopping, con estrema soddisfazione del mio compagno di venture. Le cose si persero così in un degenero che non ricordo chiaramente.
La mia visita si chiuse per le strade della city: il batta si congedò dicendo: "hey bro, io mi devo svegliare, che stamttina ho un appuntamento con una venezuelana conosciuta a scuola di inglese", così io risposi: "dai man, prima mi accompagni in qualche posto per gente giusta e poi te ne vai a letto, che io non so quando mi capita ancora di sognare di venire a trovarti in London".
That was only a London Overdrive.
On air "Over the hills and far away" - Led Zeppelin
24 febbraio 2008
.londoN ovErdrIve
posted by .andré at 11:24
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5 commenti:
Cool man cool!
Very close to the reality, se cosi deve essere, cosi sia!
Rock'n'roll
Semplicemente fantastico!
Sono i sogni come questi che rendono il tempo impiegato a dormire il più figo della giornata!
Meravigliosa il tuo ingresso in scena e la descrizione del personaggio che conosciamo "un vecchio proiettore di pellicole cinematografiche con al suo fianco, seduto con le gambe sulla scrivania e intento a leggersi un libro e a farsi i cazzacci suoi, Steven Battharoland".
Pura arte a livelli altissimi.
Che storia!
mi ha spettinato sto sogno sticazzi!
ahahaha posse che trip :D
dobbiamo andare a vedere un sano film per tornare a farti scrivere qui :) ?
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