Regia: Sean Penn
Sceneggiatura: Sean Penn
Cast: Emile Hirsch, Vince Vaughn, William Hurt, Hal Holbrook, Catherine Keener, Jena Malone, Marcia Gay Harden
Fotografia: Eric Gautier
Musiche: Michael Brook ,Eddie Vedder ,Kaki King
Montaggio: Jay Lash Cassidy
Anno: 2007
Nazione: USA
Distribuzione: BIM
Durata: 140'
Chiama le cose con il loro vero nome...
A completare questa 10 giorni di overdose di cinema, c'è forse il film che più attendevo e che paradossalmente sono andato a vedere per ultimo.
Che dire. Sean e Eddie mi avevano abituato a grandi cose ultimamente e non si sono di certo smentiti. La storia a grandi linee la conosciamo tutti e se non fosse stato per una regia superlativa (a tratti anche un po' compiaciuta), sicuramente saremmo usciti dalla sala con 2 ore abbondanti di banalità sulle spalle. Ma così non è stato.
Se vuoi qualcosa nella vita... allunga la mano e prendila...
Ogni singola scena, ogni singola inquadratura, ogni singolo fotogramma, erano studiati per determinare un percorso durante il quale Alex Supertramp ci accompagna nelle terre selvagge non solo per fuggire da qualcosa o qualcuno, ma per trovare altro, inseguire un'idea di esistenza slegata da consumismo e dalle odierne leggi sociali.
Eddie lo canta:
"Society, you're a crazy breed
Hope you're not lonely without me"
Potrebbe essere scontato dire che si vorrebbe essere in quel bus magico almeno per un attimo e vedere cosa si prova a tornare allo stato primordiale in completa solitudine, ma non posso fare a meno di dire che l'istinto in quei momenti è lì che, senza dubbio, mi avrebbe portato.
Il percorso del protagonista prevede tappe molto significative: l'incontro con gli ormai quasi estinti Hippy, la convivenza con un vecchio artigiano del cuoio che lo aiuta a raggiungere la saggezza, il rientro inaspettato e forzato nella vita frenetica della città (forse i 15 minuti più significativi del film), che rivela la sua definitiva inadeguatezza a farne parte.
Non amo di meno gli uomini, ma amo di più la natura...
In questo film Penn mette tutte le implicazioni a cui un viaggio del genere conduce. La difficoltà nel creare legami di sangue, l'iniziale affermazione dell'individualismo sull'amore e le spinte critiche idealistiche con tutte le loro contraddizioni.
I silenzi creati negli ampi spazi incontaminati fanno comprendere meglio di mille dialoghi il significato della ricerca.
L'essenza dello spirito dell'uomo sta nelle nuove esperienze...
Un film, insomma, che non può non emozionare e far riflettere e che risveglia in ogni spettatore la voglia irrefrenabile del viaggio on the road senza meta.
I knew all the rules, but the rules did not know me
La fotografica è fantastica; la voce narrante della sorella di Alex mai invadente; la regia ottima (Sean sta diventando un vero figo in questo); la storia coinvolgente; la colonna sonora (cerco di essere il più imparziale possibile) contestualizzata e accompagna in modo quasi inscindibile il film in tutta la sua durata:
tributo doveroso a Eddie
"Guaranteed"
(Golden Globe signori...)
Tante sono le citazioni presenti e come in un percorso ideale, anche queste conducono a quella più significativa e in qualche modo risolutrice, simbolo di una saggezza ormai raggiunta:
Happiness is real only when shared
15 febbraio 2008
.Into the Wild
posted by .andré at 10:11
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12 commenti:
Beh signori, che dire di più di quanto espresso dal sig. Possenzio? Ben poco.
Molto significativo, a parer mio, è stato il percorso interiore dell'avventore, oltre che quello puramente fisico. Alex vive di certezze, anzi di una certezza: la verità è la sua meta. E' rabbioso, voglioso di vivere e non ha occhi se non per il suo obiettivo. Le ultime drammatiche scene del film sono, però, dedicate alla "crisi" delle sue certezze. Il signor Franz gli aveva detto "[...] nel momento in cui si perdona, si ama [...]".
Le ultime parole scritte da Alex su uno dei suoi libri guida saranno: "Happiness is only real when shared". Questa è la verità.
quanto hai ragione luis. parole incise nella memoria
pensare che qualcuno ha vissuto veramente questa vita fa venire i brividi, pensare che qualcuno ha assaporato totalmente questa verità fa pensare
"Society, you're a crazy breed
Hope you're not lonely without me"
La colonna sonora è davvero stupenda, la sento di continuo!
:)
Ehi posse stai diventando un vero recensore con i controcazzi, non sei come tutti gli altri critici "famosi" che parlano solo di puttanate...non è che hai trovato la tua strada???
Ora che lo so non ti passerò più i miei lavori, la tua serietà mi mette a rischio di pesanti stroncature e a me nn piacciono queste cose...ahah!
Per il resto posso dire che nn vedo l'ora di spararmi questo film che maledettamente è uscito in un periodo di "trasloco" e quindi un po' impegnativo per il sottoscritto...aspetterò con ansia il dvd!
See ya
cazzo batta dette da te queste parole mi onorano non sai quanto. la voglia di mettermi a scrivere un po' di cinema c'è sempre stata, ma non mi sono mai preso sul serio perchè non sento di avere le conoscenze adeguate. comunque dai tuoi lavori surreali non possono che uscirne ottime parole.
comunque è uno di quei film in cima alla categoria "da non perdere". so già che significherà per te lo stesso che ha significato per il sottoscritto. mi farai sapere
Io metto in cima, su tutto, la fotografia di Christopher/Alex alla fine.
Eddie immenso.
W le recensioni vere, mica i copiaincolla del battaroland asd!!!
P.S. Però le phichette van castigate!
ta nanana nana nana
can't touch this
beh che dire possenzio, qui si sprecano belle recensioni.
corte ma efficaci (belli poi i titolettini).
sul film: non pesa la lunghezza che molti segnavano come punto negativo, fotografia interessante quanto le inquadrature, come dici anche tu la colonna sonora è azzeccata, idem la narrazione. bellissime le scelte così opposte al normale, cioè rendere caotica e selvaggia la città, per esempio (geniale parte). anche l'evoluzione delle varie fasi di vita (gioventù, adolescenza, maturazione, senilità) ..
sto spoilerando :D?
ottimo sean, e ottimo anche l'attore, struggente e parecchio reale in molte parti.
buono, molto buono,
anche se c'è ancora qualcosa che mi ferma dall'annoverarlo tra i migliori film .. quando scoprirò cos'è ve lo dirò.
Mi unisco anche io al "sonito" di elogio al Possente. Con la finalità che quando vedrà "The BreakDown - Avaria" non sia troppo figlio di puttana nello stroncare la mia consacrazione nell'Olimpo degli Attori con la A maiuscola.
SpaCcimMe!
ahaha luis basta che mi presenti qualche capra suina che io il film non te lo stronco perdaiana.
ziopoArco!!
per pacca: forse il fatto che il protagonista non è figo quanto te non te lo fa piazzare nell'olimpo. asd!
Già perchè non è Adrien Brody
andrew powers, i liked your review a lot. it's poignant and professional, yet it never loses touch with your emotions, and that is never too important when we deal with art.
the movie itself is great, even though it didn't leave me with the revelations and truths i was (maybe naively) expecting.
your reivew has actually made me appreciate this movie more than i had until now. i feel like i needed to read exactly what you had written, just so i could really digest this dude supertramp and his world.
we all look for escape, we all think there's a great journey lying ahead, but too many of us remain boxed in our lives. we're too scared to open the door and let the wind in.
leon
hey leon. you absolutely get what I meant to say when I'd started this review. Is good to get to know how something like a movie creates a viewless bond between people who has felt this not simply as a skin, but more like a soulful and intense message.
paraphrasin what a close friend of ours says:
"I have faced it, a life wasted.
I'm never going back again."
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